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MICHELE FRANZINI
My Smooth Corner

a trip in the world of McCoy Tyner's music


ABEAT records

Distribuito da I.R.D.  e da JazzOS


1. Walk Spirit, Talk Spirit (McCoy Tyner)
2. Passion Dance (McCoy Tyner)
3. The Green House (Michele Franzini)
4. My Smooth Corner (Michele Franzini)
5. Peresina (McCoy Tyner)
6. The Banquet (Michele Franzini)  
7. Water Spring (Michele Franzini)
8. Nubia (McCoy Tyner)
9. Giant Squids (Michele Franzini)  
10. Home (McCoy Tyner)  
11. Blues for Gwen (McCoy Tyner)
12. You Taught My Heart to Sing (McCoy Tyner)

MICHELE FRANZINI ac. piano, rhodes el. piano
ROBERTO PICCOLO contrabbasso
MARCO MISTRANGELO contrabbasso
MASSIMO PINTORI batteria
PIETRO SALA percussioni
EMANUELE CISI sax tenore
GIAMPIERO SPINA chitarra




Track 07 - Water Spring My smooth Corner M. Franzini






RECENSIONI



Musica Jazz N 4 aprile 2003:
Questo disco è un originale ed elegante omaggio a McCoy Tyner, del quale vengono riprese sette composizioni, alternate a tremi del leader che ben si collocano nella temperie espressiva dell’incisione. Franzini Ha una visione del jazz consapevole e al tempo stesso fresca, molto duttile pur all’interno di una precisa linea stilistica che si richiama a un mainstream contemporaneo un po’ vaporoso e delicato. Tutto il contrario, per certi versi, dell’approccio roccioso e monumentale del suo punto di riferimento in quest’album; ma il contrasto è convincente. Merito anche dei suoi compagni di viaggio: un Cisi per l’occasione gustosamente vicino ( nei quattro brani in cui interviene) a Wayne Shorter, uno Spina che altera con gusto la “pasta” sonora dei tre temi dove è presente , una ritmica in intelligente equilibrio fra l’elasticità corporea della musica di riferimento e la sottigliezza richiesta oggi. Va sottolineato il ruolo di Sala, perché troppo spesso le percussioni “ingombrano” senza reale necessità; qui invece il giusto richiamo alla poliritmia e all’africanità tyneriane è risolto con misura. Franzini dimostra di aver introiettato con maturità l’influsso del maestro ( basti ascoltare Peresina) senza negarsi altri riferimenti, come quello Hancockiano in Giant Squids, a volte si concede qualche arrangiamento misuratamente originale, come Home ( ma nel disco “ Cosmos” del 1970, si chiamava Hope) felicemente ricreato in danza reggae. C.S.